Don Lorenzo Milani:
Don Lorenzo Milani, nome completo Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti (Firenze, 27 maggio 1923 – Firenze, 26 giugno 1967), è stato un presbitero, insegnante, scrittore ed educatore italiano.
Figura controversa della Chiesa cattolica negli anni cinquanta e sessanta, discepolo di don Giulio Facibeni, viene ora considerato da alcuni una figura di riferimento per il cattolicesimo socialmente attivo per il suo impegno civile nell'istruzione dei poveri e la sua difesa dell'obiezione di coscienza.
Alcune delle persone, all'epoca ragazzi, da lui seguiti si impegnarono a loro volta nei sindacati o nella politica, come ad esempio Francesco Gesualdi, autore delle principali guide italiane al consumo critico e fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
- A conclusione del convegno - non esaltante - su don Milani, tenutosi in Facoltà Teologica, mons. Arrigo Miglio è intervenuto con un discorso di alto profilo, incisivo e appassionato per il priore di Barbiana. Mi ha colpito la franchezza con la quale l’arcivescovo ha ricordato quanti detrattori lo offesero e lo insultarono compresi preti e vescovi. Tra gli insulti non mancava mai la frase più sprezzante, dallo spirito antisemita mai sopito nel clero, : "del resto era anche ebreo"!!!
Ebreo lo era veramente per parte di madre senza mai essere stato praticante , eppure qualche cosa deve avere pur succhiato col latte materno: lo studio rigorosissimo per la Bibbia ( così dicono di lui durante gli studi in Seminario ). A tale proposito mi piace citare una considerazione di un grande amico di don Milani, il magistrato G.P. Meucci :" don Lorenzo si era messo in testa di studiare profondamente l'ebraico, quasi volesse spremere dalla conoscenza della lingua dell'Antico Testamento tutto il buon vino che la tradizione cattolica aveva fatto andare a male.”
( da Testimonianze, dicembre 1967 ) -
- Per la scuola di Barbiana p.Balducci scrisse, tra l'altro, in un articolo dal titolo attualità inattuale di Lorenzo Milani : essa non è un modello, è un messaggio e il messaggio non si imita mai, è un appello a nuove creazioni. Armando Mura
« Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto. »