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A Korogocho

A Korogocho, leggendo la Bibbia con i poveri, ho capito che Dio è di parte. Dio non è neutrale, è profondamente schierato. Dio è il Dio degli schiavi, degli oppressi. Per la prima volta nella storia umana abbiamo un Dio che cammina con un clan di schiavi, sfruttati dall'impero faraonico (1250 a.C.). Dio li libera perchè diventino una comunità alternativa all'impero. Per realizzare questo, Dio sogna per il suo popolo un'economia di uguaglianza: ciò significa che i beni di questo mondo devono servire a buona parte delle persone e non ad una minoranza. Dio sogna che i beni della terra siano divisi il più equamente possibile. Per ottenere questo però c'è bisogno di una politica di giustizia, cioè di un tipo di politica che rimetta in discussione la tendenza delle società umane a strutturarsi nelle diseguaglianze.

Ma per avere una politica di giustizia, c'è bisogno di un popolo che faccia un'esperienza religiosa dove Dio è percepito come libero. Un Dio che , essendo libero, non è il Dio del sistema ma il Dio delle vittime di ogni sistema, il Dio degli oppressi, delle vedove, degli orfani, di chi non conta. Ecco il cuore del sogno di Dio. Questo sogno viene affidato a Mosè, cresciuto nel palazzo, cresciuto nel cuore del sistema. Non sappiamo come si è accorto che i suoi fratelli stavano soffrendo. Dopo averlo scoperto, Mosè ha tentato di fare qualcosa per difenderli, ma è dovuto scappare. Nel deserto si è trovato una bellissima ragazzina, ha avuto tre figli. Capre, pecore, una donna, dei bambini.... E' un po' la fine di tutti noi, ci accasiamo, ci mettiamo tranquilli - "tanto l mondo non si può cambiare" - e così fa Mosè.

Ma Jahvè non è Mosè. "Che cosa fai qui ?" gli chiede. "Và !". "Da chi devo andare ?" risponde Mosè. "Và dal faraone". L'impresa è ardua, ma Mosè va. E cosa trova ? Trova l'impero. Che come ogni impero - faraonico, babilonese, romano, come l'odierno impero del denaro - è l'opposto del sogno di Dio.

Ogni impero è basato su un'economia d'opulenza: pochi hanno tutto. ("Che cos'è il Regno di Dio ?" ho chiesto un giorno, durante una celebrazione ad una vecchietta che vive raccogliendo rifiuti nella discarica di Korogocho. "Caro Alex," mi ha risposto, "il Regno di Dio è sfamarsi e mangiare." Ed è vero: la prima cosa che Dio vuole è che ognuno di noi abbia di che vivere con dignità). In Egitto c'era il 10% della popolazione che viveva nell'abbondanza a spese di molti morti di fame. A Roma la stessa proporzione: questa è la realtà imperiale. Oggi ben poco è cambiato. Secondo Susan George, l' 11% della popolazione mondiale si pappa l'88% dei beni del mondo.

Per avere una economia d'opulenza c'è bisogno di una politica d'oppressione. Non si scappa. Nell'impero, gli apparati dello stato servono a tenere sotto controllo i poveri. Per realizzare questo, il potere politico ha bisogno d'investire somme enormi in armi; le armi, soprattutto l'atomica, servono a mantenere i privilegi di pochi a spese di molti morti di fame.

Una economia di opulenza domanda una politica di oppressione che a sua volta domanda una religione in cui Dio è prigioniero del sistema. Dio benedice il faraone; benedice Cesare; benedice Bush. E' la religione imperiale. E' la religione imperiale proprio perchè coopta Dio, benedice l'impero: ma di che cosa vi lamentate, non siete mai stati così bene ! Gente che soffre .... ma poi c'è il paradiso dove sarete così felici!

L'Esodo è tutto qui. E' la proclamazione che Dio ha ascoltato il grido delle vittime e ha vinto il faraone, che Dio ha sconfitto il male, che c'è speranza dentro la storia umana, che c'è futuro. Israele ha tentato di realizzare quel sogno di Dio, almeno all'inizio della propria storia.

Alex Zanotelli - Korogocho

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