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L'orgoglio di una ragazza madre

Usa, Papa a ragazza madre in collegamento tv: "Sii orgogliosa"

Rotto un altro tabù: benedizione e dialogo senza precedenti nella storia della Chiesa durante una videoconferenza con una giovane americana. La famiglia uno dei temi al centro del prossimo viaggio a Cuba negli Stati Uniti

di ORAZIO LA ROCCA

(ansa) CITTA' DEL VATICANO - "Dio ti benedica per quello che hai fatto. Sono orgoglioso di te, cammina a testa alta". Mai un papa si era rivolto pubblicamente con queste parole ad una ragazza-madre. Papa Francesco lo ha fatto, stanotte, rompendo antichissimi tabù clericali nel corso di un lungo collegamento con la emittente televisiva americana Abc per illustrare i "motivi salienti" del suo prossimo viaggio che farà a Cuba e negli Usa dal 19 al 28 settembre prossimi. E come è suo solito fare nei video-collegamenti, ha dialogato a lungo con la gente comune. Come ha fatto con una ragazza-madre di una parrocchia di Sant'Antonio, nel Texas, alla quale ha espresso "affetto e ammirazione" per aver avuto "il coraggio" di far nascere due sue figlie pur non essendo sposata e da sola. Una delle due bambine della ragazza-madre, di nome Alice di 11 anni, era presente durante il video-collegamento ed è stata presentata al Pontefice. "Sei una donna coraggiosa - ha detto papa Bergolio rivolgendosi con tono paterno ed accogliente alla donna che, oltre a raccontargli la sua storia, gli aveva chiesta di essere benedetta. A sorpresa, Francesco le ha spiegato con naturalezza che secondo lui il suo coraggio nasceva dal fatto che "sei stata capace di portare queste due figlie al mondo. Avresti potuto ucciderle nel tuo grembo con l'aborto, ma hai rispettato la vita, hai rispettato la vita che cresceva dentro di te e questo Dio te lo premia. Non ti devi vergognare, commina con la fronte alta e ripeti serena 'Io non ho ucciso le mie figlie, le ho portato al mondo'. Mi complimento con te. Mi complimento con te e che Dio ti benedica". Benedizione inedita. Un dialogo diretto e spontaneo che non ha precedenti nella storia della Chiesa. Significativo, inoltre, che della videoconferenza ne abbia parlato la Radio Vaticana, che ha dato ampio risalto proprio alle parole che Francesco ha avuto per la ragazza-madre, un approccio sul tema della famiglia e della maternità responsabile che avrà certamente seguiti interessanti sia all'Incontro mondiale sulla Famiglia che lo stesso pontefice presiederà a Filadelfia, alla fine del viaggio negli Usa (dove terrà anche un interessante discorso all'Onu), sia all'attesissimo Sinodo sulla famiglia del prossimo ottobre in Vaticano, in vista del quale un importantissimo cardinale di Curia, Gerhard Muller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede ieri, parlando a Ratisbona, in Germania, ha però lanciato foschi presagi su possibili pericoli di scisma nella Chiesa se" al Sinodo sarà cambiata la dottrina tradizionale cattolica". In parole povere, se ci saranno aperture per divorziati risposati, coppie di fatto, famiglie in difficoltà, come, appunto, la famiglia messa su dalla ragazza madre di Sant'Antonio benedetta da papa Francesco. Quanto al viaggio (sarà la prima volta che l'argentino Jorge Mario Bergolio metterà piede negli Usa) il papa nella videoconferenza ha detto che "vengo negli Stati Uniti per stare vicino alla gente" e aiutarla nel "cammino della vita". A dialogare a distanza con il papa, ha riferito la Radiovaticana in un ampio servizio, sono stati immigrati e persone vittime di varie forme di disagio sociale. Papa Francesco, ha commentato l'emittente pontificia, "sta per andare in visita nella superpotenza americana, ma i visi che gli arrivano sullo schermo in diretta via via da Chicago, Los Angeles, Texas, non sono circonfusi di un'aura di successo né le loro testimonianze paiono dei luccicanti spot del sogno americano". Attenzione agli ultimi. Tra gli improvvisati interlocutori, ci sono stati, infatti ospiti di scuole per i poveri, di centri di accoglienza per senzatetto, immigrati che hanno ricominciato da zero superando clandestinamente la frontiera col Messico. "Io - ha spiegato papa Bergoglio - sono al servizio di tutte le Chiese e di tutti gli uomini e donne di buona volontà. Per me c'è una cosa molto importante, che è la vicinanza. Per me è difficile non stare vicino alla gente. Invece, quando mi avvicino alla gente, come farò con voi, mi è più facile comprendervi e aiutarvi nel cammino della vita. Perciò è così importante questo viaggio, per avvicinarmi al vostro cammino e alla vostra storia". Da una scuola per emarginati di Chicago gestita da gesuiti, una giovane, Valery Herrera, rivela al papa la durezza di una vita trascorsa combattendo una malattia della pelle e il conforto offertole dalla musica e il progetto di diventare farmacista. Poi, la domanda: "Cosa si aspetta lei da noi giovani?". Due cose, le risponde Francesco. Primo, che i giovani "non camminino mai soli nella vita", ma che lo facciano "bene accompagnati", "nella mano con Gesù" e "nella mano con Maria". E secondo, che camminino con coraggio: "Sapete quanto è triste vedere un giovane che non è coraggioso? È un giovane triste, un giovane con la faccia afflitta, un giovane senza allegria. Il coraggio ti dà allegria e l'allegria ti dà la speranza, che è un dono di Dio, ovviamente. È vero che nel cammino della vita ci sono difficoltà, tante. Non abbiate paura delle difficoltà! Siate prudenti, siate attenti, ma non ne abbiate paura. Voi avete la forza per sconfiggerle. Non vi spaventate, non vi fermate". Migranti in fuga. Il collegamento si sposta verso sud, nel Texas. Uno dei migliaia di migranti che arrivano al confine col Messico, Ricardo, immigrato a 4 anni, spiega a Francesco come sia dovuto diventare l'uomo di casa già a 16 anni per via di un incidente occorso al padre. "Con tutti i problemi che ci sono nel mondo, come la povertà, il nostro sistema educativo, l'immigrazione, secondo lei - chiede al papa - qual è la soluzione a questi problemi?". Quando guardo alle "molte ingiustizie della vita", risponde Francesco, penso all'"ingiustizia più grande della storia", la Croce di Gesù - "nato in mezzo alla strada", "nato come un senzatetto" - e penso al suo "silenzio" sulla Croce. In quel silenzio il papa dice di comprendere ogni dramma del mondo, al quale ripete che "lo sfruttamento dell'uno sull'altro non è un cammino": "Tutti siamo creati per l''amicizia sociale'. Tutti abbiamo la responsabilità di tutti. Nessuno può dire 'la mia responsabilità arriva fin qui'. Tutti siamo responsabili di tutti, aiutandoci nel modo che ciascuno può. L'amicizia sociale è il motivo per cui Dio ci ha creati (...) Parlando in termini calcistici io potrei dire che la partita si gioca tra 'amicizia socialè e 'inimicizia sociale'. E la scelta la deve fare ciascuno di noi nel suo cuore e noi dobbiamo aiutare a fare questa scelta con il cuore". Ringrazia poi un gruppo di studenti di Chicago che gli regalano un Crocifisso. Ma è soprattutto l'ascolto intenso riservato a Wendy, bimba di 11 anni, giunta in Texas con la mamma dal Salvador per fuggire dalla violenza delle bande, che gli tocca particolarmente il cuore. Wendy piange, mentre mostra una foto al papa che la benedice e la incoraggia. Benedizione per le suore Usa. Altro gesto sorprendente e, in un certo senso controcorrente rispetto alle recentissime vicende che hanno visto non poche congregazioni religiose Usa finire sotto processo dai tribunali ecclesiastici, è stata l'inattesa "benedizione a tutte le suore" che

servono la Chiesa sul suolo americano. Nella conclusione della videoconferenza, papa Francesco, ha infatti espresso un "apprezzamento" per il "grandioso" lavoro compiuto dalle religiose nelle tante comunità distribuite negli Stati Uniti. E chi vuol capire capisca.

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