Maria, Donna dell'attesa
7 dicembre 2008 II Domenica d'Avvento
"La vera tristezza non è quando, la sera, non sei atteso da nessuno al tuo rientro a casa, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita. E la solitudine più nera, la soffri non quando trovi il focolare spento, ma quando non lo vuoi accendere più: nemmeno per un eventuale ospite di passaggio. Quando pensi, insomma, che per te la musica è finita. Ormai i giochi sono fatti. Nessun' anima verrà a bussare alla tua porta.
Non ci saranno più soprassalti di gioia per una buona notizia,nè trasalimenti di stupore per una improvvisata. E neppure fremiti di dolore per una tragedia umana; tanto, non ti resta nessuno per il quale tu debba temere.
Attendere: ovvero sperimentare il gusto di vivere. Hanno detto che addirittura la santità di una persona si commisura allo spessore delle sue attese. Forse è vero. Se è così, bisogna concludere che Maria è la più santa delle creature proprio perchè tutta la sua vita appare cadenzata dai ritmi gaudiosi di chi aspetta qualcuno.
Vergine in attesa all'inizio, Madre in attesa alla fine.
L'attesa di Lui, per nove lunghissimi mesi. L'attesa del giorno, l'unico che Lei avrebbe voluto di volta in volta rimandare, in cui il Figlio sarebbe uscito di casa senza farvi ritorno mai più. L'attesa dell' "ora". L'attesa dell'ultimo rantolo dell'unigenito. inchiodato alla croce. L'attesa del terzo giorno, vissuta in veglia solitaria, davanti alla roccia.
Attendere: infinito del verbo amare. Anzi, nel vocabolario di Maria, amare all'infinito.
Santa Maria, Vergine dell'attesa, donaci del tuo olio perchè le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate
Se oggi non sappiamo attendere più, è perchè siamo a corto di speranza. Se ne sono disseccate le sorgenti. E ormai appagati dai mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettarci più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono state firmate col Sangue dal Dio dell'alleanza.
Santa Maria , Donna dell'attesa, conforta il dolore delle madri per i loro figli che, usciti un giorno di casa, non ci sono tornati mai più, perchè uccisi da un incidente stradale o perchè sedotti dai richiami della giungla. Perchè dispersi dalla furia della guerra o perchè risucchiati dal turbine delle passioni o perchè travolti dalle tempeste della vita.
Facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere. Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza.
Rendici, perciò, ministri dell'attesa.
E il Signore che viene, Vergine dell' Avvento, ci sorprenda, anche per la tua materna complicità, con la lampada in mano."