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"Kindertransport" e la memoria corta.


Cosa insegna e cosa ricorda all'Europa di oggi il "Kindertransport"? Cosa ha più valore, la vita di migliaia di bambini o le meschine convenienze politiche per non perdere un'elezione?

http://ilsismografo.blogspot.it/2016/05/europa-cosa-insegna-e-cosa-ricorda.html

«77 anni fa il Congresso USA alla richiesta di ricevere bambini ebrei orfani temporaneamente, rispose ufficialmente: “Ospitare bambini senza i genitori sarebbe stato contro le leggi di Dio”»

(Luis Badilla) "Non c'è argomento più potente per accettare i bambini rifugiati non accompagnati che il ricordo di coloro che sono arrivati nel Regno Unito, sul "Kindertransport", dalla Germania, dalla Cecoslovacchia, dalla Polonia e dall'Austria dopo la Notte dei cristalli" (9 e 10/11/ 1938).

Fra questi bambini c’era Ruth Barnett che giorni fa è intervenuta presso il "Centro cardinale Hume" per commentare la tragica decisione della Camera dei Comuni che con un voto a maggioranza rifiutò, giorni fa, l'accoglienza di 3.000 bambini orfani siriani già in Europa. "Occorre non dimenticare le lezioni del passato, della storia, non solo per essere sicuri che non faremo gli stessi errori ma anche per ripetere le cose buone e positive", ha detto la signora Barnett che si riferiva specificamente all’iniziativa bocciata nel Parlamento del Regno Unito e che la giornalista Marina Corradi (Avvenire) ha raccontato così: "A presentare la proposta di accoglienza è stato il laburista Lord Alf Dubs, 83enne, che arrivò a Londra nel 1939 dalla Cecoslovacchia grazie a un Kindertransport, cioè all' asilo concesso dalla Gran Bretagna a 639 bambini provenienti da regioni occupate dai nazisti. Dubs aveva sei anni allora, e oggi, da tempo insignito del titolo di Lord, ha evidentemente sentito il dovere della memoria, suggerendo di accogliere ragazzi lasciati soli dentro a una guerra, come era stato lui. Il vecchio laburista ha bussato, ma non gli è stato aperto».

Dopo la fatidica "Notte dei cristalli", ha ricordato Ruth Barnett, l'allora governo di Londra nel 1939 organizzò con l'aiuto di altri Paesi e diversi servizi segreti europei una grande operazione di salvataggio di bambini tedeschi, austriaci, polacchi e cecoslovacchi, che senza i loro genitori, sono arrivati nel Regno Unito. Erano 10.000, quasi tutti ebrei. Tra loro c'era la signora Barnett; aveva solo 4 anni ed era accompagnata da un fratello più grande di lei. Rivolgendosi ai presenti nel "Centro cardinale Hume", Ruth Bernett ha molto insistito sul fatto che è la storia, oltre all'etica, quella che "ci insegna a non essere mai indifferenti di fronte alla sofferenza altrui e ciò è particolarmente attuale se si pensa, ha aggiunto, a tante persone che vedono nell'Europa un’estrema possibilità di salvezza". La signora Barnett ha parlato a lungo anche sull'esperienza della separazione delle famiglie. Quando alla fine della guerra è stata possibile per lei tornare in Germania, provava fastidio per il suo Paese natale, che dal Regno Unito per 10 anni aveva visto come un incubo per le cose che facevano i nazisti. Incontrando i suoi genitori non poté nemmeno comunicare con immediatezza: loro non parlavano l'inglese e lei non parlava il tedesco. Alla fine decise di fare ritorno al Regno Unito affrontando una seconda separazione.

"Kindertransport".

Azione che consenti di salvare 10mila bambini di diversi Paesi europei portati nel Regno Unito nei nove mesi precedenti allo scoppio della Seconda guerra mondiale. I bimbi furono sistemati presso famiglie affidatarie, ostelli e fattorie. Allora, dopo la "Notte dei Cristalli", il Regno Unito - si riporta sulle pagine di Wikipedia - "decise di rimuovere i controlli sull'immigrazione dai paesi interessati per i bambini, che non erano in grado di influenzare il delicato mercato del lavoro. I leader della comunità ebraica britannica avevano rivolto nel novembre del 1938 un appello al primo ministro Neville Chamberlain e i quaccheri avevano presentato un programma di soccorso per i bambini, finanziato da organizzazioni umanitarie e religiose. Il 18 novembre 1938, la Camera dei Comuni discusse l'argomento e approvò il programma, affidato a Norbert Wollheim. Si fece anche un tentativo di estendere il programma agli Stati Uniti: lo stesso Wollheim scrisse a molti senatori statunitensi, ma il Congresso rifiutò esplicitamente ogni cooperazione con una dichiarazione formale, affermando che ospitare i bambini senza i genitori sarebbe stato contro le leggi di Dio. Il Kindertransport portava in Gran Bretagna circa trecento bambini a settimana. Il ritmo era talmente alto che con il passare del tempo risultò sempre più difficile rintracciare famiglie disposte in tempo utile e furono velocemente allestiti dei centri di accoglienza temporanea, in zone precedentemente occupate da campi estivi. In questi centri di accoglienza giungevano, ogni fine settimana, gruppi di persone, famiglie, che venivano a scegliere e a portar via i bambini."

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